Pane al farro integrale

Il farro è una delle tipologie di frumento più antiche coltivate dall’uomo e veniva utilizzato al posto dell’attuale grano tenero. Non tutti sanno che la parola farina deriva da “farrina” e cioè il prodotto derivante della macinazione di questo cereale. Tre le tipologie e dimensioni del Farro: piccola (farro monococco), media (dicocco) e grande (spelta). Contiene un maggior numero di proteine rispetto al frumento, è ricco di vitamine e sali minerali e in quanto a grassi lascia a desiderare quindi è ottimo come sostituto al frumento nelle diete ipocaloriche. Il farro integrale (cioè non raffinato o altrimenti detto perlato) è ancora più ricco di fibre che opportunamente introdotte nella dieta aiutano l’intestino a mantenersi in “salute” (soprattutto in casi di stitichezza) e inoltre, viene digerito più facilmente rispetto al frumento tenero o al grano duro. Indicato spesso nelle diete o per combattere gli eccessi di colesterolo LDL nel sangue, questo sfarinato non è adatto però a soggetti celiaci o intolleranti in quanto contiene glutine ma anche a chi è affetto da gravi problemi intestinali o digestivi. Il costo del farro monococco è il più elevato tra gli altri due in quanto è un prodotto che a livello di coltivazione frutta poco poiché ogni spiga ha al suo interno una sola cariosside o al massimo, in rarissimi casi, due.

Per approfondimenti vi rimando a QUESTO SITO che trovo molto interessante e nel frattempo vediamo come realizzare il nostro pane di semola e farro integrale.

Pane di semola e farro integrale

INGREDIENTI

  • 18 g di lievito madre in coltura liquida
  • 1000 g di farina di cui:
    • 150 g di farina di tipo 1
    • 150 g di farro integrale
    • 700 g di semola rimacinata di grano duro
  • 663 g acqua ad una temperatura di 23°C circa
  • 20 g sale
  • 14 g di sciroppo di malto d’orzo

PROCEDIMENTO

La sera prima di recarsi a letto, preparare un impasto con il lievito, l’acqua (150 g) e la farina di tipo 1 (150 g). Miscelare prima molto bene l’acqua e poi aggiungere la farina. Amalgamare bene e lasciar fermentare per 12 ore a temperatura ambiente, senza coprire in forno spento (l’impasto deve raddoppiare e presentare un netto cedimento al centro prima di essere utilizzato nell’impasto definitivo).

Nota – Con pasta madre solida potrete usare 27 g e miscelarli alla stessa dose di acqua e farina.

Nella bowle della planetaria versate le farine rimanenti avendo cura di setacciarle e 467 g di acqua. Mediante l’attrezzo “foglia”, azionate il motore e lasciate girare fin tanto che l’acqua non venga assorbita completamente (3/4 minuti circa). Lasciate riposare per 30 minuti.

Versare l’impasto fermentato sulle due restanti farine, il malto e iniziate ad impastare continando fin tanto che il lievito non sia ben amalgamato. A questo punto iniziate ad aggiungere (poca alla volta) l’acqua rimanente e con l’ultima acqua inserite anche il sale.

Trascorso qualche minuto, la bowle vi risulterà quasi pulita quindi fermate la macchina e montate il gancio. Azionate la macchina a velocità 2 e lasciate girare ancora per circa 5 minuti. L’impasto si avvilupperà al gancio e noterete che nonostante la tenacità sarà abbastanza elastico. Spegnete la macchina e lasciate riposare l’impasto coperto per trenta minuti.

Riprendete l’impasto e praticate un giro di pieghe a tre al quale seguirà un riposo (puntata) di un’ora circa. Durante la puntata potete coprire con una ciotola rovesciata o con un telo.

Pieghe di rinforzo nel pane

Date all’impasto la forma di una sfera e stringete bene la base (operazione definita pirlatura). Deponetelo a testa in giù in un cestino che avrete precedentemente preparato per accogliere l’impasto e attendete il raddoppio del suo volume (Il mio impasto ha impiegato 8 ore totali, compreso l’impasto, ad una temperatura di 23 °C).

Ad impasto raddoppiato, capovolgetelo sulla leccarda infarinata, praticate le incisioni che più desiderate ed infornate in forno preriscaldato a 220°C.

Per la cottura vi rimando a QUESTA PAGINA

Il nome che ho scelto per questa foto è “Natura imponente” perché è questa la sensazione che ho avuto sfornandolo.

Buon pane!

Pane di semola e farro integrale

Pane di semola e farro integrale

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